Difetti plantari per scegliere la scarpa giusta

I difetti nell’appoggio dell’arco plantare del piede in moltissime persone sono effettivamente molto frequenti. I più diffusi tra i corridori di base sono l’iperpronazione. Si tratta di un difetto che si configura come un marcato movimento dell’arco plantare verso l’interno. E’ quindi uno dei difetti maggiormente diffusi, inoltre comporta anche un certo livello di usura a carico delle ossa e delle articolazioni delle ginocchia se non anche delle caviglie. I corridori che presentano questa tipologia di difetto hanno quindi bisogno di scarpe super ammortizzanti. Per poter riconoscere velocemente questa tipologia di imperfezione biomeccanica, basta sicuramente osservare l’usura del battistrada. Infatti se questo è consumato in corrispondenza della punta dei piedi e dell’avampiede è possibile che si sia in presenza di un caso di iperpronazione. Il corridore iperpronatore necessita di un tipo di scarpe che possano controllare bene il movimento e che garantiscano una stabilità elevata. A questa categoria in pratica appartengono le scarpe di categoria Stabilità A4, si tratta di una tipologia di modello adatta anche ai corridori con il difetto del piede piatto.

Abbiamo anche dei difetti di supinazione, che è l’assenza totale di ammortizzazione naturale. Si configura in pratica con un movimento iper marcato verso l’esterno al momento dell’impatto sul suolo. I corridori che presentano perciò questo difetto sono molto pochi e necessitano di scarpe di categoria A3 e A4 che presentino dei livelli di ammortizzamento e stabilità molto elevati. Se vediamo segni d’usura a livello del bordo esterno della scarpa, che sono tipici segni di un difetto plantare di supinazione, dobbiamo quindi evitare di indossare modelli di categoria leggera e preferire scarpe di categoria neutra o relativamente ammortizzante.

Molti corridori presentano anche dei difetti di pronazione, in questo caso il corpo umano mette in atto un meccanismo di ammortizzamento naturale che si chiama pronazione neutra o naturale. Questo meccanismo ci permette di base di assorbire gli impatti e anche di ammortizzare il peso del corpo al momento dell’appoggio sul suolo. La pronazione naturale quindi la troviamo caratterizzata da una fisiologica usura del battistrada nell’area centrale e anche nella zona del tallone. Un consumo eccessivo dell’area tallonare è perciò da associare ad un utilizzo che coinvolge principalmente il tallone rispetto all’interezza dell’arco plantare. Se volete conoscere tutte le particolarità in merito e scegliere la scarpa migliore per il vostro bisogno vi consiglio di consultare il sito https://scarpadacorsa.it/